Magento 2 è ormai arrivato alla versione 2.1.4. La community degli sviluppatori ha lavorato duramente per fornire al nuovo framework stabilità ed usabilità.
Chi possiede un sito basato su versioni successive a Magento 1.6 può pensare che sia venuto il momento di passare a Magento2 e di avviare la migrazione.
Analizziamo in modo sintetico alcuni aspetti che possono essere importanti se non cruciali per prendere una decisione.
Come funziona la migrazione per passare a Magento2?
Gli strumenti messi a disposizione dal team di Magento
Magento mette a disposizione un tool specifico per effettuare la migrazione. Lo strumento si chiama Data Migration Tool e non è stato pensato per un utilizzo da parte di un utente senza competenze sull’utilizzo dei database, quindi vi dovrete avvalere un programmatore che conosce mysql.
In buona sostanza il Data Migration Tool preleva le informazioni dal vostro database Magento1, se necessario le trasforma ed infine le inserisce nel database Magento2 nella posizione corretta.
Se avete una installazione base di Magento1 e migrate a Magento2 non incontrerete alcun problema. Il problema è che nessuno ha una installazione base di Magento1. Per la sua natura modulare, ogni sito Magento1 avrà come minimo un modulo per il tema e vari altri moduli per le funzioni che caratterizzano il vostro modello di e-commerce.
Se questi moduli aggiuntivi aggiungono tabelle di dati al database o, peggio, aggiungono campi alle tabelle di sistema di Magento1, allora ecco che la migrazione diventa un affar serio.
Superiamo lo scoramento e vediamo cosa si può fare.
1. Verifiche iniziali
Verifichiamo la disponibilità di moduli aggiornati
Gli sviluppatori dei moduli Magento1 stanno preparando o hanno già preparato la corrispettiva versione per Magento2. La prima cosa da fare sarà quindi un elenco dei moduli che sono stati installati su Magento1. Elenco alla mano dovremo cercarli uno per uno sul marketplace di Magento e verificare se esiste la versione per Magento2.
Se esiste abbiamo anche buone chances che in una sua pagina web lo sviluppatore abbia messo a disposizione le istruzioni per migrare il suo modulo. Questo renderà la vita molto più semplice al tecnico che farà la migrazione e per voi si tradurrà in minori costi.
Se invece non esiste una versione per Magento2 di un certo modulo il mio consiglio è di contattare lo sviluppatore per verificare se è in fase di sviluppo e quando stima che avverrà il rilascio. Potrebbe anche accadere che la risposta sia negativa ed in quel caso si dovrà cercare una soluzione alternativa.
Se il modulo incriminato non è assolutamente indispensabile si darà indicazione a chi dovrà effettuare la migrazione di non migrare i dati associati a quel modulo. L’alternativa è individuare un modulo Magento2 con funzionalità analoghe e o mappare i dati del database nel Data Migration Tool per inserirli nel nuovo modulo o reinserirli “a mano”.
Ci si rende conto facilmente che la migrazione sarà tanto più semplice ed economica quanto migliore è il supporto, la documentazione e la continuità offerta dagli sviluppatori dei singoli moduli. Inoltre la disponibilità dei moduli stessi potrebbe diventare un elemento decisivo nella scelta di effettuare o meno la migrazione.
2. Verifiche sulle funzionalità problematiche
Quello che diamo per scontato su Magento1 non è (ancora) scontato su Magento2
Una ulteriore verifica da fare consiste nell’individuare le funzioni di Magento che utilizziamo. Per esempio abbiamo configurato le spedizioni con DHL? Usiamo la funzionalità Table Rates? Abbiamo configurato PayPal per i pagamenti?
Un giretto sulla pagina GitHub di Magento potrebbe sorprendervi. Cercando nelle “issues” potreste trovare qualche baco ancora non risolto che va ad impattare su una funzionalità che voi potreste dare per scontata. Per fare una esempio, fino al rilascio della versione 2.1.4, avvenuto quindici giorni fa, si verificava un errore nel pagamento con PayPal di prodotti con Custom Options.
Gli ottimi sviluppatori di Magento riusciranno senza dubbio a risolvere tutte le criticità principali di Magento, ma se pensate di passare a Magento2 ed effettuare la migrazione oggi, un occhio esperto potrebbe evitarvi di incappare in fastidiosi contrattempi.
3. Ambiente di test
Potrebbero volerci tempo e diversi errori prima di una importazione perfetta
Una cosa che si può fare è chiedere a chi dovrà effettuare la migrazione di configurare un secondo server (con IP non pubblico) per poter effettuare la migrazione per gradi. Il Data Migration Tool ha infatti una modalità “Delta” che permette di mantenere sincronizzato il sito Magento1 con il sito Magento2 mentre viene effettuata la migrazione.
Questo significa che il tuo sito Magento1 “live” comunicherà al sito in fase di sviluppo nuovi utenti registrati, nuovi ordini, lo stato di questi ultimi, dati di fatturazione e spedizione, le statistiche sulle vendite ed ogni altra informazione generata sul sito, in modo che quando sarà il momento di passare a Magento2 ed effettuare lo switch il nuovo sito sarà perfettamente aggiornato.
4. Il Catalogo
Mettere in conto una revisione parziale del catalogo
Una volta effettuata la migrazione ci si potrebbe rendere conto che alcune informazioni del vostro catalogo potrebbero necessitare di una revisione parziale. Un esempio è dato dalle immagini dei prodotti, che potrebbero avere una dimensione insufficiente per la visualizzazione a schermo intero o per lo zoom on page, oppure dalla opportunità di utilizzare gli swatches per i prodotti configurabili. Il processo di revisione però può essere suddiviso per fasi, con una suddivisione ABC dei prodotti, in modo da partire al momento dello switch con i prodotti di classe A aggiornati e spalmare nel tempo la revisione degli altri.
Conclusioni
La migrazione a Magento2 è un passaggio quasi obbligato per chi ha un sito Magento1, sia per motivi di sicurezza, che per motivi prestazionali. Non occorre avere fretta perché Magento2 potrebbe non essere ancora sufficientemente maturo per supportare le vostre esigenze. Tuttavia non è nemmeno consigliabile una attesa troppo lunga per passare a Magento2 perché i concorrenti potrebbero trarre vantaggio da una vostra posizione di arretratezza. Il buon senso indica di mettere in preventivo e cominciare a pianificare la migrazione nel corso dei prossimi 12-18 mesi.